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Sala
Vertebrati

Una sala dedicata agli scheletri, con la comparazione delle strutture ossee di mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e rettili.

Perché è importante conservare un animale dopo la sua morte?

I Musei di Storia Naturale, con le loro collezioni tassidermiche, sono una biblioteca della biodiversità. Grazie alle loro collezioni e ai percorsi didattici creati, rendono più semplice capire la biodiversità esaltandone le forme e i colori, le caratteristiche per ogni territorio, sottolineandone le uguaglianze e le diversità.

Fragili equilibri ,oggi fortemente minacciati dall’intervento dell’uomo, sono fotografati attraverso l’esposizione di collezioni che sono frutto di ricerca, non solo sul territorio nazionale, e che hanno lo scopo di sensibilizzare il visitatore ad un comportamento più sostenibile.

Ogni essere vivente ha la sua storia da raccontare, le sue necessità e un ambiente in cui vivere.
Conoscerlo e non interferire è ciò che si deve fare per mantenere quel delicato equilibrio che ne permette la sopravvivenza.

La sala

La sala dei vertebrati espone circa un centinaio di scheletri ed è divisa in tre parti: la prima confronta l’esemplare tassidermizzato con la sua struttura ossea interna; la seconda con l’esposizione di decine di scheletri delle principali classi di vertebrati… e a conclusione un’area dedicata alle diverse uova e becchi degli uccelli, dalle più svariate forme, funzioni e colori. 

Dentro puoi trovare...

Anatomia a confronto

La sezione si propone con l’esposizione dell’esemplare tassidermizzato confrontato con la sua struttura ossea interna. 

Una notevole importanza possiamo darla allo:

 

Scheletro del canguro rosso, progettato per saltare, con una coda lunga e forte che funge da contrappeso oltre che le zampe posteriori molto più lunghe di quelle anteriori e dotate di quattro dita, con il centrale più grande delle altre; 

 

Scheletro del casuario, progettato per correre, con una notevole cresta ricoperta di cheratina sulla testa e con un artiglio simile a un pugnale, usato come arma, che può raggiungere i 125 mm;

 

Scheletro del pitone reticolato, progettato per strisciare, con una lunga colonna vertebrale e molte costole, e privo di arti.

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Le classi dei vertebrati

La sezione si propone con decine di scheletri, appartenuti ad animali riconducibili alle principali classi di vertebrati. I mammiferi terrestri con arti adatti alla corsa; i pesci con una spina dorsale dotata di un numero di vertebre molto maggiore rispetto a quelle ed esempio di un felino; gli anfibi con la colonna vertebrale corta e le costole quasi assenti, fuse con le vertebre toraciche; gli uccelli con ossa cave così da rendere l’intero scheletro più leggero e adatto al volo ed infine, i rettili, rappresentati dallo scheletro del pitone, dell’iguana e un cranio di coccodrillo.

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Uova e Becchi

La sezione “uova e becchi” della sala dei vertebrati, ha l’obiettivo di mettere a confronto le svariate forme e colori, approfondendo l’alimentazione e la riproduzione della classe animale degli uccelli. 

 

Il becco normalmente ha la funzione di afferrare o raccogliere il cibo, così che la sua forma è strettamente correlata all’alimentazione: becchi corti e robusti per triturare i semi duri, becchi stretti e affilati, come quelli degli insettivori per cibarsi di piccoli animali, oppure un becco con un’ampia apertura per afferrare la preda in volo.  

 

L’uovo, invece, ha una funziona riproduttiva e spesso la sua dimensione è correlata alla specie di appartenenza. In questa sezione sono messi a confronto dieci tipi di uova diverse, ordinate per dimensioni, tra i quali quello nero dell’Emù ed il più grande ad oggi esistente al mondo dello struzzo africano. 

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